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Vecchio 22/10/13, 12:53   #1
Fabiulus
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predefinito 2013.10.20- Ultimo giro 2013

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Domenica è iniziata di buon’ora; con la consueta messa mattutina.
Caffè al bar con gli amici e parte del coro importunando (senza esagerare) le bariste.
Il rientro dalla colazione (alle 11:30) mostrava sul parabrezza gocce d’acqua subito asciugate dal vento e dal sole che timidamente si mostrava fra le sporadiche nuvole; l’auto indicava 18°.

Insomma non pare la giornata migliore per avventurarsi in moto…

A casa mangio un buon risotto alla zucca a “condimento” di gara 1 della SBK.
Finito il pasto è finita la gara e fuori splende ancora quell'invitante sole.
Esco all'aperto e la temperatura sembra buona.
Rientro e d’istinto comincio a cambiarmi: tutta la roba è già pronta dal giorno prima poiché il progetto era che dovevo andare con Nardax, Did80, Dado71 ecc., ma la nebbia persistente di Ferrara mi ha impedito la sortita.

Poco male; 10 minuti e sono pronto, con borsa da serbatoio e bauletto a corredo (per eventualmente proteggere le apparecchiature elettroniche in caso di pioggia).

E così parto … ma per dove?
Come al solito nessun programma e nessuna idea … anzi una ce l’avevo: andare verso Bologna dove il Meteo sembrava migliore e quindi beccare quel bischero di Twinkle … arrivo al bivio e …
…niente … le alpi hanno un richiamo per il mio essere irrefrenabile.
Prendo per Rovigo, alla rotonda grande mi ci butto pacifico e il tratto che mi frega sempre lo affronto deciso, la curva stringe ma io piego di più. E’ stata la prima volta che anziché allargare son riuscito a chiudere; la mia testa era ad altezza guard-rail interno (è di quelli doppi, non mi chiamo Valentino e se mi chiamassi così sarei Va-Lentino ). Imbocco l’uscita per Verona; a Villamarzana prendo l’autostrada sino a Padova dove trovo un asfalto abbastanza umido, poi tangenziale ed quindi direzione Bassano del Grappa.

1h e 30 per arrivare al distributore eletto al rifornimento che precede l’inizio del vero giro.

E quindi si comincia!
Il sole si nasconde ancora dietro le nuvole , ma a tratti mostra i suoi raggi e mi illumina il percorso; sembra persino che parli e con voce calma e pare mi voglia dire: “vai tranquillo ragazzo, oggi è il tuo giorno per divertirti; io ti guardo le spalle”.

Così, in tranquillità, comincio a percorrere quella irta salita in moto.
Poche centinaia di metri per accorgermi che è particolarmente trafficata con diverse auto che stanno scendendo ed alcune salendo, ma solo la prima parte.
Nonostante le temperature a Semonzo siano prossime ai 17° (informazione carpita da un rilevatore luminoso) ci sono dei paracadutisti che si godono la discesa … e ne ammiro alcuni particolarmente bassi …
… mi aspetto di sentire odore di sottobosco, tipico delle giornate di autunno con un filo di umidità, ma questo avviene sporadicamente e solamente a tratti …
Continuo la mia blanda salita; il traffico si è fatto decisamente meno intenso ma all’improvviso sento un rumore e non capisco cosa sia, non vedo nulla davanti e dietro … poi una moto “smarmittata” compare alle mie spalle …
alzo il ritmo per non rovinargli la salita, ma non è il mio, non ne ho voglia ed al primo tratto con discreta visibilità mi sposto a destra e lo lascio sfilare.
Il sole si è nascosto dietro le insistenti nuvole una delle quali sta avvolgendo il monte riducendo la mia visibilità.
Contemporaneamente un impellente bisogno “fisiologico” si fa decisamente insistente costringendomi ad accostare per evitare … ehm … avete capito …
Colgo l’occasione per qualche foto di rito.


Mentre scruto il poco orizzonte che la nuvola di transito mi lascia scorgere, mi accorgo di un movimento: un uccellino di dimensioni minute è su una roccia che becca qualcosa, poi si sposta … ed infine vola via perdendosi nel grigio.
Non so perché, ma mi ha lasciato questo ricordo; sono stato ancora pochi attimi prima di distogliere lo sguardo e tornare alla moto.
Il primo inconveniente si fa “vivo”: la sosta e l’apertura del casco hanno rotto il sottile equilibrio fra temperatura esterna ed interna con la conseguenza che chiudendo completamente la visiera in pochi secondi si appanna tutto.
Aprire il bocchettone dedicato significa ghiacciarmi la fronte, con successivo mal di testa. Opto, quindi, per l’utilizzo del piccolo pulsantino che lascia la visiera aperta di un micron …
Arrivo quindi incolume al rifugio del Grappa e mi dedico alle foto di rito; poi entro al rifugio e ordino un caffè.




Pulisco quindi il casco, che nel tragitto pianeggiante ha fatto strage degli ultimi insetti che erano ancora vivi e vegeti … prima, ovviamente, del nostro passaggio
Con non poco stupore mi rendo conto che non sono l’unico pazzo a girare con questo tempo: vedo parcheggiate almeno altre 6 moto: 3 BMW GS, un CB1000 una moto Guzzi ed una ducati Hypermotard (?). Certo è che di motobaristi neppure l’ombra. Degli inguantati di tute in pelle con supermotoroni sportivi neppure l’ombra; solo gente (generalmente) con moto turistiche ed occorrente per ogni situazione. Diciamo che sono tutti equipaggiati bene: il 90% delle moto hanno il bauletto o le borse o qualcosa legato alla sella …
Fa piacere non essere l’eccezione… anche se la mia moto sembra essere l’unica che stona in questa giornata.

Fuori c’è pure parcheggiata una gialla Lotus elise … bella macchina!
Solo al giro del rifugio mi accorgo che nel parcheggio, invece, ce ne è un’infinità … sembra persino una replica di quel raduno che abbiamo incontrato io, Ebby e Nardax sulla diga del Vajont … e credo che posso anche togliere quel “forse”.

Riprendo, il giro, passo davanti all’ingresso del camminamento scavato nella roccia per le postazioni delle artiglierie del Grappa e noto alcuni alpini raggruppati all’esterno: un saluto di rispetto ai berretti piumati che ricambiano con un sorriso.

La discesa è verso Feltre, decisa solo al fatidico bivio.
Niente da dire, il feeling con la moto non è quello della salita, lo avverto all’istante e, sempre attento alla strada, comincio a danzare fra quelle sinuose e divertenti curve.
Il Paesaggio è suggestivo: questo grigiore schiarito dai raggi solari che occasionalmente forano le nuvole; e queste ultime che incessantemente coprono e svelano le diverse cime dei monti circostanti lasciando sempre quel “vedo-non vedo” in continuo mutamento.


Il passo nella discesa diventato più che turistico; la moto mi asseconda che è un piacere e l’asfalto solo in alcuni punti risulta un poco “sporco” di brecciolino costringendomi a piccole correzioni (sempre nella mia carreggiata).
Mentre percorro una curva sulla destra (con un edificio sulla sinistra) un rapace mi sorvola: un’apertura alare incredibile … peccato non avere avuto il tempo per ammirare quella sua planata!
Rientro quindi nel tratto fra gli alberi, l’asfalto è asciutto anche se le temperature decretano che i 17 gradi visti a Semonzo sono solo un bel ricordo. Sono solo: alcune auto ai bordi con persone con una cesta che si inerpicano nella vegetazione le foglie cadute ai bordi della strada … uccellini che spiccano il volo solo al mio arrivo indicano che è da un po’ che non passa qualcuno …
… e questo mi fa piace; l’essere l’unico a godersi questo dondolare spensierato avvolto dalla natura.



Esercizi di Piega:

Il giro prosegue e decido di transitare per Arsiè, dove si svolgenza una fiera (macchine parcheggiate anche sui muri ) … e proseguo in direzione Fastro. Il giro che quest’anno mi ha mostrato le scale di Primolano mi ha invogliato a questa deliziosa deviazione: niente traffico e strada pulita mi spinge ad osare qualcosina di gas, il passo è giusto per la stagione ma alto per una semplice passeggiata … così sino ai tornanti che mi godo nel loro splendore.
Una sosta, quindi, per le foto ai ruderi che han fatto storia nella prima guerra mondiale …
… è impressionante come ci si scordi in fretta degli eventi negativi … e son passati solo 98 anni da allora (1915-1918) …






Due pensieri, una preghiera, uno sguardo all’orizzonte … poi si torna in groppa alla cara ER che oggi si sta dimostrando un moto veramente divertente.
Scendo sulla statale e vedo di guadagnare la via del ritorno …
… mi fanno cambiare idea dei nuvoloni che sono davanti a me e a Valstagna svolto per salire verso Foza e quindi cercare di stare sopra le nuvole o a lato di esse.

Il destino, però, è beffardo e mentre tengo un discreto ritmo per guadagnare l’altopiano(godendomi tra l’altro la curvosa strada) mi accorgo del vento che si leva; le foglie che cadono dagli alberi mi sfiorano le braccia ed il casco … a dir poco emozionante e scenografico.

Pochi tornanti e l’asfalto comincia a mostrare i segni di gocce … fortunatamente non ancora presenti sul casco … alzo di molto il ritmo, con l’obiettivo di arrivare almeno sull’altopiano.
E così è!
Tempo di “scollinare” e trovarsi di fronte ala pioggia.
Sosta obbligata per indossare l’adeguato equipaggiamento e quindi riprendere il rientro con le adeguate misure di cautela.
Non è l’acqua che dà fastidio, non è l’asfalto bagnato, ma la nuvola che sta attraversando il collegamento FOZA-GALLIO che mi porta a transitare ai 40-50 km//h con visibilità incredibilmente ridotta.
I sensi cercano di carpire ogni minimo movimento “non congruo” della moto … ma nulla di preoccupante.
Il giro prosegue, arrivo ad Asiago, poi a Cesuna … inizio ad adeguarmi alla situazione: comincio a sorpassare qualche auto.
Arrivo a Chiuppano dove faccio rifornimento per giungere sino a casa; sistemo l’equipaggiamento antipioggia e faccio una foto alla direzione di provenienza … solo nuvole …


Il rientro è per l’autostrada … nessubn problema riscontrato sepla pioggia insista copiosa sino alla tangenziale di Padova che mi riserva una sorpresa….
Pensavo di avere visto il peggio tra Foza e Gallio, ma mi sono dovuto ricredere: la tangenziale percorsa “di sera/notte” (ore 18:45 circa) senza pioggia battente ma solo con polvere d’acqua sollevata dalle auto in transito, con le luci delle auto di incontro che “filtrano” fra il guard–rail che separa le carreggiate riflette sul casco una miriade di luci che alle volte faticavo a distiguere le auto che mi precedono da lle striscie orizzontali e quindi dai limiti della strada … in poche parole ho ridotto la velocità di transito sino all’ingresso autostradale.

Rientro quindi alle 19:20 circa con la moto in garage ed un sorriso soddisfatto sotto il casco ….

Bello, bello, bello!


Fabiulus
__________________

F A B I U L U S



Fiero e orgoglioso di essere un MOTOMAIALE
:tilla :bella :clafesta ! :briaco :eat :briaco4


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Ultima modifica di Fabiulus; 22/10/13 a 19:57
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