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Vecchio 05/03/16, 11:51   #1
Kawakawa
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predefinito Il lupo perde il pelo....

E’ proprio cosi. Quattro anni dopo, il lupo ci ricasca. I peli (quelli sulla testa) sono sempre meno, ma il vizietto del viaggio come scoperta resta. (vedi discussione "il viaggio di una vita" del 2011)
Circostanze completamente diverse: un brutto periodo, forse il piu difficile della mia vita, giorni di ferie gettati a caso sul calendario, e all’improvviso…l’illuminazione: rivivere quell’esperienza straordinaria. Mi metto alla ricerca di una meta, di un progetto, di un qualcosa che possa arricchirmi come quel viaggio di qualche anno fa, e anche di piu. Trovo su internet tanti eventi in europa, ma non combaciano con i miei giorni di ferie….poi il destino si rende conto di essere in debito con me e decide di farmi un regalo. Un gran bel regalo. Uno di quelli che ti fanno urlare dalla gioia. Ed ecco che si avvicina e mi sussurra all’orecchio qualcosa, una sigla, due semplici lettere..."tt".
Non ci credo, guardo e riguardo il calendario piu volte. La mia mente inizia a creare. Chiedo ed ottengo anche il 1 giugno, ed è fatta!
Partenza sabato 30 maggio all’alba da Genova, destinazione: la Mecca di tutti i motociclisti, il Tourist Trophy!!!
Le borse sono sempre le stesse, prestate sempre dallo stesso collega. In piu c’è un bauletto Givi da 55litri.
La preparazione anche questa volta è meticolosa, la moto ha i suoi anni e soprattutto i suoi km visto che la uso tutti i giorni. Opto per tenda e sacco a pelo per risparmiare un po, ancora una volta da solo, non prenoto nulla, se non il traghetto per arrivare sull’Isola di Man (prenotazione doverosa vista l’affluenza massiccia). Le tappe però sono lunghe, fisse e inderogabili, basta un inconveniente e si rischia di perdere il traghetto e con lui tutta la vacanza. L’andata si compone di tre tappe: Troyes in Francia (800km da Genova), Calais sempre in Francia e Liverpool in Inghilterra. Il viaggio non ha quel gusto di scoperta e avventura che aveva quattro anni fa; qui si tratta di un trasferimento, il vero viaggio inizia sull’isola.
Il mattino del quarto giorno mi sveglio presto per imbarcarmi e finalmente mi rendo conto di dove sto andando. Un traghetto letteralmente invaso da motociclisti, di ogni genere, di ogni età, tutti uniti dalla stessa passione. C’è il gruppo di amici che ride e scherza per sfogare la tensione della prima volta, c’è la coppia di motociclisti abituata a girare il mondo, c’è il veterano che tutti gli anni è lì in prima fila e si fa un pisolino tranquillo sul divanetto. Finalmente si scende e l’adrenalina nel corpo è cosi tanta che mi fa tremare le gambe. Intorno a me vedo solo moto. Nient’altro. Il paradiso deve essere cosi, penso. Faccio due curve e all’improvviso vedo balle di fieno a bordo strada, sponsor, tribune, e soprattutto quei marciapiedi inconfondibili, bianchi e neri che segnano la strada fino all’orizzonte. Sembra un circuito, ma con una differenza. Non sono fuori dietro una transenna, ma dentro, sulla “pista”. Allora accosto, mi fermo un attimo, mi guardo intorno, poi chiudo gli occhi e ripenso a immagini viste e riviste mille volte su internet di moto che sfrecciano a 300km/h tra tombini, salti e muretti a secco, e quando li riapro mi rendo conto che quel sogno si è materializzato. L’emozione che mi avvolge è indescrivibile, bisogna esserci per comprenderla.
Mi concentro su quello che devo fare, cercare il campeggio. L’isola è davvero piccola, in due minuti la si attraversa da parte a parte. Mi sistemo e inizio a vagare a caso. Conosco subito un gruppo di ragazzi emiliani, simpaticissimi. Insieme visitiamo ogni angolo dell'isola, compreso il piccolo ma carino museo militare.
L'Isola di Man è una piccola bomboniera, ti offre panorami mozzafiato ovunque si volga lo sguardo, e le strade, anche quelle secondarie, sono sicuramente state disegnate da un motociclista! Piene di curve, di sali-scendi, e tutte ben asfaltate. L'accoglienza è quella di chi ha basato il business di tutto l'anno sulle due settimane di TT, quindi ottima. Anche i poliziotti ridono e scherzano con i motociclisti, e nel tratto chiuso al traffico li vedi fermi lungo la pista, ops la strada, mentre davanti a loro sfreccia ogni genere di moto a velocità folle. Si, avete capito bene: l'Isola di Man offre ai visitatori un tratto di strada chiuso al traffico solo per farvi provare quella sensazione del "gas a martello" con muretti di pietra da una parte e strapiombo dall'altra. Pericoloso? Molto, anzi moltissimo, ma altrettanto emozionante.
Il Tourist Trophy si svolge sostanzialmente in due settimane; una di prove e qualifiche e una di gare. In ogni caso l'organizzazione è esemplare. All'ora stabilita le strade si svuotano, spuntano ovunque centinaia di stewart e in pochi minuti tutto è pronto. Vi consiglio di pensare per tempo al punto da cui assistere all'evento, in modo da scegliere un posto che vi permetta di spostarvi durante la gara, cosi che possiate vedere i piloti in più punti diversi del circuito. Ballaugh Bridge, Ago's Leap, Crag Ny Baa, per me sono zone obbligatorie. Ci sono molti rettilinei con prati da entrambi i lati; in questi punti è possibile sedersi comodamente a bordo strada e aspettare che passi un pilota a farvi esplodere i timpani (se non ricordo male le 600 tengono il gas aperto a manetta per il 65% del tracciato). Se vi sembra da pazzi sfrecciare a 300 km/h su una moto, cambierete idea quando vedrete i sidecar, con il passeggero sdraiato coi piedi a penzoloni a 2 cm dall'asfalto. Robe da matti.
Interessante anche il TTzero, ossia con le moto elettriche: l'impressione è che stia arrivando un missile dato che l'unico suono che si sente è dato dallo spostamento d'aria.
Non dimenticate di visitare i box. I piloti girano tranquillamente senza essere assediati da tifosi o fotografi (aplomb inglese) e potreste ritrovarvi a far la coda al bar con John McGuinness (23 TT vinti) o Guy Martin.
Su come affrontare il periodo sull'isola comunque, ci sono un milione di siti internet che vi spiegheranno molto meglio di come ho fatto io. Un ultimo appunto sul clima; lì fa freddo ed è molto umido. Se decidete di affrontare l'isola armati come me di tenda e sacco a pelo, comprate qualcosa per temperature rigide: giusto per darvi un'idea, io dormivo dentro il sacco a pelo con: calze, calzamaglia integrale (tipo quella di Pippo per intenderci), jeans, maglia della pelle, maglia termica, un'altra maglia, felpa, e siccome mi svegliavo lo stesso per il freddo alla faccia, ero costretto a mettermi il giubbotto di pelle sopra il viso. Il vento è una costante, cosi come il "momento di piogga giornaliero". Ma il tempo cambia velocemente e tutto ciò non riuscirà mai a scalfire la bellezza del vostro Tourist Trophy.
Dopo qualche giorno però son dovuto tornare al mondo reale, purtroppo. Al ritorno mi sono fermato due notti a Londra, bellissima, poi treno sotto la manica (molto piu caro del traghetto, ma anche molto piu veloce, e al ritorno, dovendo già perdere un'ora a causa del fuso orario, ve lo consiglio caldamente), poi Dijon in Francia e infine casa.
Di tutto il giro il momento più pericoloso è stato a pochi km da casa, in autostrada sotto un nubifragio, quando una moto ha perso i suoi bagagli e ho dovuto fare uno slalom tra vestiti, scarpe, asciugamani....e vabbè, ci sta.
Insomma, che dire....se siete indecisi, fatelo. Non trovate scuse. Partite e basta. Non ve ne pentirete. Se non ve la sentite di andare col vostro mezzo, sull'isola atterra anche la Easyjet, ma una volta arrivati vi morderete le mani per non esserci andati in moto.
Viaggiare in moto è una esperienza meravigliosa che solo chi ha provato può capire. Non smettete mai di farlo.
Non fate ca**ate, soprattutto se siete da soli e lontani da casa, e rispettate sempre i vostri fratelli in moto, ma questo non ve lo devo dire, perchè lo sapete meglio di me...del resto siete motociclisti anche voi.
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Vecchio 05/03/16, 13:20   #2
sandrinix
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Mi stai attaccando una scimmia incredibile venerdì 4 e sabato 5 sto ricercando
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Puoi adomesticare un cavallo selvaggio
ma lui sarà sempre un cavallo selvaggio
Avra solo deciso di tollerare la tua presenza
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Vecchio 05/03/16, 14:11   #3
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Ciao, è vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio, ma la lupa si, più di 200 km al giorno non fa, pensavo di cambiar moto ma credo che il risultato non cambia.
Una bella avventura, è bello anche leggerla, bravo.
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Vecchio 05/03/16, 18:31   #4
sandrinix
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Partendo mercoledì 4 via Austria passando per Lindau, Strasburgo, Metz, Calais, Londra, Liverpool
sarei a Douglas venerdì 6, il pomeriggio e tutto il sabato a godere di adrenalina pura e poi la domenica mattina rientrare per arrivare il martedì a casa.

---------- Post added at 18:31 ---------- Previous post was at 18:20 ----------

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Partendo mercoledì 4 via Austria passando per Lindau, Strasburgo, Metz, Calais, Londra, Liverpool
sarei a Douglas venerdì 6, il pomeriggio e tutto il sabato a godere di adrenalina pura e poi la domenica mattina rientrare per arrivare il martedì a casa.
ho sbagliato le date : mercoledì 1, venerdì 3
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Vecchio 05/03/16, 20:44   #5
dakar80
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Vecchio 05/03/16, 22:43   #6
kawadav
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Veramente bello il tuo racconto sul TT. Grazie per averlo condiviso con noi.
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Vecchio 07/03/16, 23:07   #7
Kawakawa
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