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Vecchio 02/06/14, 11:57   #1
Dexter
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Smile Liechtenstein 2014 - Di nuovo a casa

Che prezzo ha la nostalgia?

Ho lasciato il Liechtenstein in un'uggiosa mattina di novembre di tre anni fa, con gli alberi che già avevano cambiato le livree in malinconici colori, e un vento teso lambiva la macchina che sfrecciava sulla statale con la fretta di uscire. Scappavo.
La cosa certa è che non puoi scappare da te stesso, e io in quel momento lo stavo facendo.
Avevo fatto tanto, oltre le mie possibilità, per andare "là" e quasi non me ne rendevo conto mentre pregavo che la dogana austriaca di Feldkirch arrivasse in fretta, e che non mi controllassero come un contrabbandiere come facevano tutte le volte. Volevo solo uscire.
Tutto era crollato come un castello di carte cui togli la base. In un secondo, tutto svanito assieme alle speranze. Scappavo come un ladro ma ero io quello privato di tutto. Un pugno in faccia.

Con la mente riposata ho cominciato a rielaborare il ritorno. Non ora, la ferita è ancora troppo aperta, e serve tempo perché guarisca completamente. Forse non stavo semplicemente scappando....scappavo per tornare. A volte serve fare un passo indietro per poterne fare due in avanti e piano piano tutto tornava sempre "là".
La botta sul serbatoio della mia moto è un ricordo che è rimasto impresso: quella tromba d'aria che ha ribaltato la moto dal lato opposto è l'emblema di quei mesi passati all'estero. La moto ferita, ma che funziona perfettamente...e sotto le ruote scorrono ancora tanti chilometri di strada. Pelle dura.

Sono tornato tre anni dopo, con la stessa moto che porta ancora la stessa botta a ricordo che non puoi rilassarti nemmeno un secondo, perché c'è sempre qualcosa cui devi far fronte. Metro dopo metro mi sentivo come un bambino che corre ad aprire i regali di Natale, questa volta avevo voglia di arrivare e non più di scappare.
Ho alzato la visiera del casco e respirato quell'aria tanto familiare quanto estranea dopo tutto questo tempo. Ho rivisto per puro caso un mio coinquilino, mi ha riconosciuto subito e tutto sembrava tornato a tre anni fa. Evidentemente ho lasciato dei buoni ricordi a tutte le persone che ho conosciuto. Forse è da piccole grandi cose come questa che si può far leva per migliorarsi sempre più.
Mi racconta di chi è andato via e di chi è arrivato, riconosco quasi tutti i nomi, non ci vediamo da anni ma parliamo come se ci vedessimo da sempre. Amici.
Ci salutiamo, uno sguardo alla casa dove abitavo, poi un salto al bar di italiani che frequentavo spesso: "Buongiorno, prego.....Ohhhhhh chi si rivede.....CIAO!", sorrisi e tanta speranza di rivederci presto.
Ho del tempo per riprendere la moto e rivedere la ditta per la quale lavoravo. E' tutto uguale, anche il materiale edile accatastato fuori sembra non essersi mai spostato. Mi chiedo se siano passati realmente tre anni: cronologicamente sì, nella mia testa solo qualche mese. Un'occhiata alla finestra del mio ufficio. Via di nuovo, sulla statale per Vaduz col motore che gira lento e con lo sguardo che si sposta freneticamente a destra e sinistra a voler catturare l'ennesima familiarità, l'ennesimo ricordo. Una deviazione al castello del Principe per una foto, e poi di nuovo giù in picchiata per i tornanti fino a Vadùz.

Poi una chiamata. Raggiungo e rivedo un caro amico. Sono a casa.

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