Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 30/04/11, 20:23   #377
Phos
Registrato
 
Registrato dal: Mar 2008
Ubicazione: Milano
Età : 44
Moto: CBR500RA (ER-6f ABS; X9 500 evo)
Auto: CI Elliot 5
Sesso: Maschio
Messaggi: 3000
predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Quote:
Dopo il discorso dell’indio Mapuche, è seguito l’intervento del rappresentante della Fondazione Banca Etica. Il focus è, ancora una volta, sul nucleare. Sul banco degli imputati i progetti di Enel in Slovacchia e Romania, dove la società italiana sta investendo nel completamento di due impianti di epoca sovietica. “In Romania tutte le grandi compagnie europee si sono ritirate dal progetto perché l’hanno ritenuto impraticabile dal punto di vista finanziario. Enel è rimasta la sola compagnia ad appoggiare il governo rumeno nel consorzio. Perché? Quali sono i vantaggi economici che si pensa di ottenere?”, chiede la Fondazione.
La replica di Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, è arrivata dopo quasi un’ora di pausa. Il tempo necessario per permettere al “pensatoio” di elaborare le risposte. Che non lasciano grandi margini di dialogo. “Sul nucleare la macchina non si ferma. Il progetto è sospeso in Italia, ma continueremo a investire all’estero per migliorare le nostre tecnologie”, spiega Conti. “A Kaliningrad non escludiamo di poter investire, ma prima dobbiamo completare lo studio di fattibilità. Per ora non abbiamo preso alcun impegno di investimento sulla centrale, quindi l’appello dell’azionista russo cade nel vuoto”.

Anche sulla Patagonia Enel è inamovibile. “Il governo cileno, che esercita il suo potere in uno stato democratico, ha approvato il progetto e noi ci atterremo alle sue decisioni”, continua l’ad di Enel. “Ci sono arrivate 3.000 diverse osservazioni formali sulle dighe da parte delle autorità cilene e stiamo rispondendo a tutte le obiezioni, una per una. Ormai ne mancano solo cento”. Secondo Enel il progetto avrebbe un impatto ambientale minimo su una porzione di territorio che corrisponderebbe appena allo 0,05% della regione dell’Aysén, nella Patagonia cilena. Ma la valutazione di impatto ambientale (VIA) non è ancora pronta. Rimandata più volte nel corso degli ultimi due anni, doveva essere approvata in Aprile. Il percorso però potrebbe essere ancora lungo.

Conti ha risposto alle domande in modo duro, spiegando che i problemi maggiori dell’Italia in campo energetico sono “il pregiudizio ambientalista e l’atarassia amministrativa”, due questioni apparentemente ineliminabili nel nostro paese.

L’assemblea si è chiusa dopo le nove di sera con l’approvazione, scontata, del bilancio (99,7% di voti a favore) e l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione. Il ministero del tesoro, azionista di maggioranza di Enel con il 30%, incassa 822,6 milioni di euro di dividendi. Per gli azionisti critici e gli attivisti ambientali resta una piccola consolazione: Fulvio Conti, molto probabilmente, tornerà a casa con la sua macchina elettrica aziendale. “A Roma mi muovo solo con quella”, ha dichiarato in assemblea. “La ricarico qui in sede e viaggio con l’energia di Enel”. Sono soddisfazioni.
Fonte: Per poter vedere il link devi essere Registrato
Phos non  è collegato   Rispondi quotando