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Vecchio 11/01/09, 01:41   #7
mox
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predefinito Re: Modifica Iniezione - ER6 & Versys by Mox

Ho letto tutto con deciso interesse, e premetto che apprezzo molto la passione e l'impegno che sono stati profusi in questa realizzazione, aldilà del risultato...

Aldilà del risultato perchè mi sembrano carenti molti fondamentali, che insieme vediamo di approfondire, indagare, capire:

1) la scelta dei materiali
Anzitutto non appare una buona idea (per i pesi) realizzare una struttura metallica, quando gli unici supporti sono due tubetti di gomma. Quando inevitabilmente gli stessi non sono strutturati per fungere da supporti. Quando la stessa base, è un corpo in movimento oscillatorio (i collettori oscillano per le onde di depressione e le vibrazioni del motore)

Le saldature a stagno sono poco indicate sempre per il problema vibrazioni

La vernice resistente a 800° (unitamente a tutte le prove termiche fatte) sono assolutamente unutili, visto che il pezzo non può raggiungere nemmeno i 100° Infatti le temperature di prossimità sono tutte sotto questa soglia. A ciò si deve aggiungere che il corpo metallico è stato montato su 2 tubetti in gomma che fungono, per qualità intrinseca, anche da isolanti termici.

2) la fluidodinamica
il "dispositivo" sembra un polpettone di ogni possibile soluzione. Ha un corpo centrale che funge da camera di espansione, un doppio ingresso di segnale (intercetta il canale dedicato al sensore map) e lo ricollega con l'aggiunta di un compensatore....

Senza perdersi nella complessità che si avrebbe a svolgere un calcolo sull'effettiva risultante di un simile pasticcio, rappresenta cmq la stessa identica struttura di uno schema semplice, solamente arricchita da fregi barocchi. Per spiegare molto semplicemente: voglio ottenere come risultato un valore di 4, posso scrivere:

2 + 2 = 4

o

[(radice quadra di 9) x 2] - [ (17 + 13) : 15] = .... 4

Onestamente non si capisce perchè tutto questo accrocchio, quando basta lavorare sui diametri per ottenere diversi valori letti dal sensore...

A questo punto si deve poi aggiungere che sembra del tutto ignorato il fatto che su un collettore si hanno due condotti e sull'altro uno solo..., che la tubazione prelevata dall'originario tubo del map, ha un ugello di diametro decisamente superiore ... che l'aria contenuta nei tratti prossimi ai colletori contiene "carica fresca"...

3) La reversibilità
La modifica "originale" è sacrificata al principio dell'immediata reversibilità . Qualora mai si dovesse rompere la moto per strada, in 5 minuti si può togliere e tutto risulta come in origine senza toccare nulla di quanto si trova sulla moto originale.
Questa soluzione, invece, tagliando il tubo originale, perde questa caretteristica. Una perdita senza senso, perchè se si vuole evitare questo sacrificio, le possibilità che si aprono sono migliori.
Per migliorare l'efficacia della mox 2, basta installare un ugello analogo a quello dedicato al condotto del sensore map, sul collettore che ne è sprovvisto (è già predisposto). A questo punto si collega un bel tubetto a U con raccordo a T al centro (dedicato al collegamento con il sensore map) ed il gioco è fatto. Sugli ugelli con i tappini si può decidere se lasciarli così o collegare anch'essi con una U

4) il risultato
Per quanto si tratti di sensazioni communate arbitrariamente in percentuali, quindi non valori assoluti confrontabili, calandomi nella parte giungerei a risultati pressochè identici. Infatti, l'aspetto principale rimane invariato e come tale è naturale che sia anche il risultato.

5) La metodologia di prova
Una modifica, specie di questo genere, va provata almeno per 600 km. 100 km, senza poi una strumentazione di verifica professionale, non sono nemmeno sufficienti a fare una misura di qualità sui consumi! Non solo, la prova deve articolarsi sia per kilometri (stabilità dei dati), che per differenze di condizione: guida in città, statale, autostrada, freddo, caldo, altitudine etc etc. (stabilità dei risultati)

Per rispondere anche alla questione centralina (ma se leggete è stato data la risposta almeno altre 4 volte!!), facciamo un riepilogo.

La centralina è autoadattiva, in quanto contempla il funzionamento in regime close loop, campionando i dati provienti dalla sonda lambda ed avendo preimpostata una logica di correzione della mappa di riferimento nel breve e nel lungo periodo. Ovvero è in grado di effettuare correzioni sia immediate che permanenti alla mappa base.

Ciò che non è possibile, è riscrivere la mappa base per via seriale (solo perchè criptato il protocollo e affogata la eeprom nella resina se si volesse dissaldarla e riscriverla)

Per ritornare un po' alle origini della modifica mox2 (e sul perchè funziona), ricordo che la stessa serve unicamente a creare nelle fasi di ripresa del gas ed ai bassi regimi un momento di isterisi nel segnale letto dal sensore, che in parte migliora la lettura e in parte la "inganna" per qualche istante (ma non in misura significativa permanentemente). Detto comportamento si aggiunge a quello di induzione dinamica di carica fresca, offerto dalla mox1

quindi se montate la power commander limitatevi alla modifica 1. Che senso avrebbe usare questo sistema quando potete modificare a piacimento via sw la lettura del sensore?? In sostanza si tratta della funzione notariamente chiamata "pompa di ripresa"



Conclusioni:
Insomma, non voglio assolutamente che questa mia, sia letta come un antipatica stroncatura. C' è stato sicuramente molto impegno, passione e tempo dedicato. C'è comunque anche la soddisfzione di un risultato raggiunto (anche se per una via più contorta e meno affidabile). C'è però anche molta improvvisazione... ma non guasta affatto: le idee migliori spesso sono parto proprio di chi ha meno conoscenze su una materia ed una mente quindi più libera di vagare e, magari, percorrere strade più innovative.. Ovviamnete è molto difficile e assolutamente improbabile, ma è impossibile se nonci si tenta.

Non perdete l'entusiasmo a continuate. Per quanto possibile sarò felice di approfondire ogni nuovo e ulteriore aspetto possa emergere.

Nel mentre vi posto una foto della modifica nella sua veste "professionale", tratta dal sistema di inizione per moto Honda PGM-FI. (nella foto il sistema di iniezione PGM-FI euro 3 installato sul Honda Silver Wing 400, è quella dove lo si vede più chiaramente...).
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