Fabiulus, quello che mi sconcerta
(a parte le mamme trentenni che il pomeriggio lo passano su Facebook anziché aiutare i propri figli a fare i compiti e di questo ne vedremo in futuro le conseguenze...) è che parliamo di
immissioni di testo nel titolo di un profilo, non di
immissioni di immagini.
Mi spiego.
Se metto su YouTube il video di un bambino che viene massacrato a pugni da un suo coetaneo in un combattimento a corpo nudo e magari lo intitolo in maniera innocente, capisco che i filtri nulla possono fare contro un filmato orribile (il filmato o lo vedi o non ne sai il contenuto).
Ma se metto su Facebook un profilo che contiene parole come
"odio", "sporco negro" o "lurido verme" mi aspetto che un semplicissimo filtro preventivo perlomeno metta in "quarantena" il profilo appena creato.
E non solo. Perché io, che non sono iscritto a Facebook, non ho il diritto di segnalare che una determinata pagina è offensiva poiché non vi sono link che consentono questa segnalazione?
Stessa impotenza se qualcuno apre abusivamente un profilo con il mio nome, cognome e/o foto... sai che trafila devo fare per farmelo cancellare?
Soprattutto.
Ottocento persone hanno avuto il loro momento di sublimazione personale ed estasi orgasmica condividendo l'odio per un ragazzo che non può difendersi. Vogliamo condivider pure la loro espulsione da Facebook in quattro e quatt'otto? Una cosa è aprire il profilo
"Il governo fa schifo", un'altra cosa (tutt'altra cosa) è offendere la memoria di un italiano che non c'è più e che comunque a questi 800 idioti non ha mai fatto del male, al contrario del Governo...
Vabbè, scusatemi, il mondo va avanti così. La gente prova piacere nel regalare emozioni e fotografie a quel Mark Zuckerberg... pazienza...
