Fantastico. Ricordo bene quei momenti, quando anch'io ho dovuto fare i conti con l'imparare a stare in sella, padroneggiare la guida, sfidare la gravità. Quando sono caduto da fermo scivolando sul brecciolino a lato della strada mi sono sentito un emerito cretino ma, con il senno di poi, posso dire che anche quella disavventura mi ha aiutato a capire cosa vuol dire avere una moto. Un po' di dimestichezza ho cominciato ad averla dopo i 3.000 km circa. Ricordo bene l'ansia mista a gioia quando mi preparavo ad uscire per farmi i primi giretti, ma ricordo sempre i luoghi bellissimi dove la mia errina mi ha portato e quest'anno, nonostante il tempo, sono riuscito a fare più di 15.000 km tra valli e passi dolomitici, assaporando con gusto quello che la natura aveva da offrire (acqua compresa). La moto fondamentalmente è questo: un aggrovigliarsi di emozioni e sensazioni, che vanno dalla giornata in cui ti rendi conto di aver guidato peggio di Fantozzi a quella in cui non scenderesti mai di sella a quella che ti senti il re della strada. Alla fine, quando sei stanco, e hai le natiche che fanno male, i polsi e la schiena che imprecano, sopporti tutto ed aspetti con impazienza che arrivi domani per una nuova avventura.
Complimenti per la tua bellissima Versys