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Vecchio 08/11/13, 18:01   #1
enghira
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Moto: Moto Guzzi Griso 8V - Ducati Monster 620 Dark
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predefinito Moto Guzzi Griso 1200 8V

Vista la sfilza di ottime recensioni effettuate da Nardax e altri, voglio dare anche il mio contributo.
La Griso, anzi IL Griso, però non l'ho solo provata ma l'ho comprata, quasi a scatola chiusa non avendola mai provata su strada prima dell'acquisto ed essendoci salito in sella solo da fermo.
Bando alle ciance, come è questa moto?
Estetica: linea classica, forse un po' datata (la moto è in produzione dal 2005, ma il progetto è dei primi anni 2000) ma comunque particolare, colpisce sempre! Probabilmente dall'anno prossimo verrà rivista e si mormora di una nuova Griso col motore 1400 già montato sulla California.
Da fermo: finiture molto curate, ottimo accoppiamento delle plastiche, grande sensazione di solidità complessiva, niente cavi a vista, strumentazione molto completa, ben leggibile e sufficientemente ampia,che comprende indicatore del voltaggio della batteria, computer di bordo con indicazione del consumo istantaneo e medio, termometro temperatura esterna e varie altre amenità ma... non l'indicatore del livello carburante.
Le forcelle rovesciate da 43 mm. sono pluriregolabili, come pure il monoammortizzatore posteriore; pompa freni Brembo, pinze Brembo radiali, doppio disco anteriore a margherita da 320 mm. disco posteriore da 280 mm. Pompa della frizione idraulica (piuttosto dura) sempre della Brembo.
Il peso di 220 kg. a secco si sente quando si deve spostare "di braccia" la moto da fermi, una volta in sella (più bassa di quella dell'errina) il baricentro basso e il manubrio abbastanza largo permettono di manovrare senza difficoltà.
La posizione in sella è particolare: la triangolazione delle pedane e del manubrio impongono una postura di guida strana, con le gambe raccolte, le braccia distese ed il busto avanzato sul serbatoio.La sella è ampia e comoda, forse un po' meno per il passeggero per via delle pedane alte e della mancanza di maniglie per reggersi (acquistabili come optional).
In moto: premendo il pulsante di accensione inizia la musica del bicilindrico di Mandello, il suono è basso potente ma mai fastidioso; le vibrazioni sono forti: al minimo strumentazione e specchietti oscillano di parecchi millimentri, sono però vibrazioni di bassa frequenza, più simili ad un dondolio. A proposito di specchi, quelli si serie sono ben posizionati e permettono di vedere comodamente alle proprie spalle.
Togliere il cavalletto prima di partire non è molto comodo in quanto lo stesso è posizionato molto in avanti e chi come il sottoscritto è mediamente alto arriva appena con la punta del piede.
In marcia: la frizione come già detto è piuttosto dura, lo stacco è secco. Il cambio è una favola: morbido e precisissimo, a volte si ha il dubbio di non aver inserito la marcia da quanto e leggero l'innesto. Premettendo che non ho toccato le regolazioni delle sospensioni, l'avantreno è granitico e trasmette grande fiducia anche a chi come il sottoscritto non è un piegatore, la precisione è quella di un bisturi: dove lo metti sta. Il posteriore è ugualmente solido, anche se forse un po' morbido per i miei gusti. Il motore ha un ottimo tiro dai 2000 giri fino ai 5000 e permette di riprendere in qualsiasi marcia anche da bassa velocità, pur se non è velocissimo a salire di giri. Qualcuno di lamenta di un buco nell'erogazione tra i 3500 e i 4500 giri, personalmente non l'ho notato ma forse perchè la coppia rispetto all'errina è comunque tanta. Oltre i 5000 la musica cambia, la curva di potenza si impenna e la moto schizza in avanti (l'effetto e quello di quando entra il turbo in macchina), le prime volte questo comportamento sorprende non poco.
L'effetto on/off è notevole, amplificato dalla trasmissione a cardano, come è percepibile la "coppia di ribaltamento" dovuta sempre al cardano; queste caratteristiche, unite alle dimensioni ed al peso non lillipuziani fanno sì la città non sia il terreno ideale per il Griso, che comunque se la cava in modo accettabile.
Quando iniziano le curve invece ci si diverte! La stabilità nelle curve veloci e la precisione in quelle più lente trasmettono una grande confidenza, unite al buon tiro del motore garantiscono grandi sorrisi! Su strade conosciute mi sono trovato, senza rendermene conto, a velocità ben superiori a quelle che riuscivo a tenere con l'errina già nei primi chilometri. Solo nei tornanti stretti la mole impone un po' più di attenzione. In ogni caso la guida deve essere morbida e rotonda, la moto va "accompagnata" più che "buttata dentro", le marce vanno scalate progressivamente per evitare bloccaggi al posteriore. I freni fanno egregiamente il loro dovere (il posteriore frena anche troppo) ed hanno una buona modulabilità: a bassa velocità difficilmente bloccano, ma quando c'è da frenare... frenano. La moto però difficilmente si scompone.
In autostrada il motore a velocità codice gira poco sopra i 4000 giri, quindi molto tranquillo, la mancanza di qualsiasi protezione aerodinamica rende però arduo effettuare lunghe percorrenze.
In conclusione: una moto non perfetta, non da smanettoni, non da sparate, in grado comunque di garantire divertimento e prestazioni e che allo stesso tempo permette di "passeggiare" godendo del paesaggio e di vivere un'idea "romantica" del viaggio. Insomma, la Per poter vedere il link devi essere Registrato
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«Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo».
«Per andare dove, amico?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare».

Ultima modifica di enghira; 08/11/13 a 22:41
enghira non  è collegato   Rispondi quotando
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