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Vecchio 10/08/10, 08:38   #27
Twinkle
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predefinito Re: Fap e dpf: problemi annessi

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Originariamente inviata da SS65 Visualizza il messaggio
quando viene rigenerato il filtro, non è che tutto il particolato si trasformi in PM2,5 o peggio PM1-PM0,5, ma dalla combustione si ottiene della CO2, dell'acqua e poi altre sostanze.
Non voglio far il saccente, anche se spesso il mio tono di voce e il mio modo di scrivere lo fanno pensare, non faccio il chimico ma il diploma di perito chimico l'ho preso e alcune cose le ricordo bene.

Tutte le combustioni di materiale organico (quindi anche i combustibili fossili) non sono altro che delle reazioni di ossidazione spinta del materiale stesso il quale andrà poi a degradarsi in molecole più piccole. I combustibili fossili non sono altro che una miscela di catene organiche, quindi composte in grande prevalenza da carbonio e idrogeno, sia alifatiche (lineari) che aromatiche(a struttura esagonale).
Giusto un paio di esempi per esser vagamente chiari:
-il metano è la più piccola catena organica alifatica essendo composta da un atomo di carbonio e 4 di idrogeno che gli stanno intorno. Se noi proviamo a bruciarlo usando come comburente l'aria otteniamo che l'unico elemento dell'aria stessa in grado di reagire è l'ossigeno e la reazione è più o meno questa: CH4 + 4O = CO2 + 2(H20) quindi con una molecola di metano e 2 di ossigeno si ottengono 1 molecola di anidride carbonica e 2 di acqua
-il benzene (famoso perchè presente in quantità notevole nelle prime benzine verdi) ha formula chimica C6H6, 6 atomi di carbonio e 6 di idrogeno, struttura esagonale ed è il composto chimico aromatico per eccellenza. A causa della sua struttura è decisamente difficile da rompre in molecole più piccole, diciamo che è un po' come spezzare un tubo.

Fatte queste piccole premesse dobbiamo ricordarci che tutti i carburanti sono una miscela di idrocarburi, quindi non è che se comprate il gasolio da un benzinaio dentro ci sarà un solo tipo di molecola, ma una miscela di molecole che rientrano nella categoria di quel tipo di carburante più le impurità del processo di distillazione (metalli, zolfo, idrocarburi che non dovrebbero far parte di quella miscela perchè troppo leggeri o troppo pesanti) e di cracking/reforming.

Nel caso in questione il filtro (DPF/FAP/GVNN/SCHIFATTERCHIM o come lo volete chiamare) ferma ciò che non viene correttamente bruciato dal motore, quindi principalmente molecole organiche parzialmente ossidate che non si sono ridotte a CO2+H2O come dovrebbe accadere nella combustione ideale. A quel punto che si fa? Le si brucia di nuovo per renderle ancora più piccole.
Indipendentemente da tutto il resto chimicamente è una scemenza perchè i rendimenti son ridicoli.

Giusto per chiarire. I motori a benzina non hanno bisogno di FAP/DPF perchè gli idrocarburi che compongono tale miscela son più piccoli e con meno scorie e quindi dovrebbero bruciare completamente creando solo CO2+H2O, cosa che non succede altrimenti non vedremmo mai fumo uscire dallo scarico ma solo vapore acqueo come quando bolle l'acqua per la pasta.
Non so se abbiano trovato una soluzione (non ho guardato) ma qualche anno fa (5-6) il problema grave che si stava ponendo per i diesel era che avendo aumentato il rapporto di compressione per ottenere potenze più elevate si era giunti a far reagire l'azoto (N2) presente nell'atmosfera (circa il 78% di essa) ottenendo in uscita valori do ossidi di azoto molto molto elevati.
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