Discussione: Lubrificante catena
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Vecchio 18/09/08, 12:48   #145
mox
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predefinito Re: Lubrificante catena

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Originariamente inviata da gabrielegi Visualizza il messaggio
io lavo sempre col petrolio, che non mi sembra affatto avere un effetto sgrassante.
anzi, lascia la catena già abbastanza unta ma pulita.
dopo averla lavata con pennello e gasolio faccio girare un po' la ruota e poi grasso spray al teflon
il tutto ogni 500/1000 km

Questo è il modo corretto di eseguire l’operazione.
Leggendo un po’ tutto il 3d se ne sono scritte di ogni, ma questo, ribadisco, è il metodo giusto. Fra l’altro non è una “rivelazione”, perché è anche quello indicato dal costruttore nel manuale dell’utente consegnato insieme alla moto…

Al solito… vediamo perché!

Un equivoco in cui mi sembra di capire che molti cadano, è proprio lo scopo che ha questa operazione. Molti mi pare di capire che pensino che lo scopo sia quello di lubrificare. NIENTE DI Più FALSO.
Con l’avvento delle moderne catene dotate di oring, lo scopo essenziale di proseguire in questa operazione, non è affatto quello di lubrificare. L’80% dell’attrito di una catena è dato dal perno interno alla maglia. Nelle moderne catene questo perno è lubrificato in origine dal costruttore della catena e, proprio per evitare che il lubrificante vada perso, vengono posti i famosi “oring” (anelli in gomma) che hanno lo scopo di impedire la fuoriuscita del lubrificante.
Ovviamente se l’oring evita che il lubrificante interno esca, impedisce anche quello applicato fuori di entrare.
In realtà, dunque, lo scopo primario di mantenere la catena ingrassata non è lubrificare (c’è anche questo compito ma in modo più marginale), ma e soprattutto, PROTEGGERE.
La catena è fatta di metallo, aggredibile anzitutto dall’acqua oltre che dai tanti altri agenti esterni a cui è esposta. Stessa sorte per la gomma degli oring che può essere esposta a molti agenti esterni capaci di fargli perdere le sue proprietà elastiche (quindi di tenuta). E poi c’è la sempre omnipresente polvere, con la sua azione fortemente abrasiva.
Pulire e applicare del grasso serve quindi a creare un film protettivo che fermi l’azione aggressiva di questa combinazione di agenti esterni che irrimediabilmente comprometterebbero il buon funzionamento di questo cinematismo. Trattandosi però di un rimedio non certo permanente, ecco perché occorre ripeterlo ciclicamente in funzione dell’uso e della necessità. Infatti il grasso, sottoposto alla continua forza centrifuga della catena in movimento, tende a disperdersi. La polvere, in ragione della medesima proprietà adesiva che tiene il grasso sulla catena, viene catturata e inizia ad accumularsi formando con il tempo una pericolosa poltiglia abradente. (tipo il sapone con i granuli che si usava da adolescenti per evitare i brufoli)

Quindi?
PER PULIRE:
SI: petrolio bianco o gasolio. Oltre a non essere aggressivi su gomma e metallo, non interferiscono con la composizione chimica del grasso che andremo successivamente ad applicare.
NO: acqua, detergenti chimici, benzine e ogni altra bizzarria vi salti in mente (per le ragioni opposte a quelle sopra). A seconda del caso possono risultare aggressivi sulla catena, sulla gomma degli oring, o su entrambi. Oppure/inoltre, lasciare tracce incompatibili e interferenti con la successiva applicazione di grasso lubrificante.

PER LUBRIFICARE
I linea teorica anche un olio potrebbe andare bene. Il problema è che la durata della sua efficacia è inversamente proporzionale alla sua viscosità. Ovvero essendo la catena in movimento, l’olio finirebbe presto espulso dalla superficie per effetto della forza centrifuga, perdendo dunque ogni efficacia.
Meglio il GRASSO, ovvero il prodotto lubrificante con la più alta viscosità. Ma anche qui esistono centinaia di tipi di grasso. I prodotti specifici sono certamente i migliori, in quanto studiati per avere un’elevata proprietà adesiva e quindi prestare efficacia il più allungo e più uniformemente possibile. Fra questi prodotti meglio ancora quelli aditivati con il polimero PTFE, che ha la proprietà di legarsi formando un vero film protettivo, amplificando così proprio lo scopo primario dell’operazione: la protezione.

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