Mi sembra che produzione e competizioni siano arrivati ad un punto in cui le strade si devono dividere.
Il motivo è chiaro, oramai la produzione ha altri obiettivi, primo fra tutti la sicurezza. Per questo vediamo macchine in cui l'intervento umano è sempre più ridotto e filtrato da sistemi di sicurezza che tendono ad annullare la prima causa di incidentalità, cioè l'errore umano. Ci sono già i primi tentativi di macchine in cui l'uomo è semplice spettatore.
Qui rimane la scelta dei costruttori e dei padroni della MotoGP, se vogliono un campionato fra piloti o solo fra macchine... chissà che bello un mondiale fra tante moto che se ne vanno a spasso per il circuito da sole