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Vecchio 27/09/06, 11:11   #9
dado71
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La mia carriera da motociclista è iniziata a 14 anni quando un bel giorno, in vacanza al mare (non riordo più dove) mio papà mi dice: “perché non andiamo ad affittare due motorini”.
Detto fatto usciamo dal negozio con un SI e con un 50ino a marce (forse un aprilia da strada).
Ovviamente io con il SI e mio papà con quello a marce.
Arriviamo in una zona non trafficata e qui ci scambiamo i motorini e inizio a ricevere le prime lezioni di come si usano le marce.


A 15 anni ricevo in regalo un ‘tubone’ a marce di color antiruggine. Vecchio (era del ’71), ma gratis e tutto mio :P . Che piacere il finesettimana prendere la strada per il lago e andarci in compagnia degli amici motorizzati.
Il motorino non andava molto, ma il piacere di cambiare la marmitta con una pollini, cercare negli sfasciacarrozze le viti per i carburatori e smontare il motore mi riempiva il cuore.
Ho persino limato gli anticipi fin dove era possibile.

Ha 17 anni poi ho fatto la patente A (la prima volta che in Italia era obbligatoria la prova di guida) e ho ricevuto in regalo un 125 (Glilera Arizona).
Che bella che era e com’era facile da usare. Con quella andavo dappertutto scale comprese.
Con il 125 sono cominciate le prime cadute:
- frenata con il freno anteriore in curva e macchietta d’olio
- nel c@@o ad un’auto che ha inchiodato (velocità bassissima e nessun danno all’auto e alla moto
- scivolata in curva sul ghiaccio
Tutto bene fino a quando nel lontano 1991 (mi sembra) un’auto non decide di uscire da uno stop e fermarsi occupando tutta la carreggiata. Centrata in pieno, volo da realTV e atterraggio in piedi dall’altro lato dell’auto senza neanche un graffio. Solo tanta paura e una rabbia in corpo che non avevo mai provato.
Risultato: moto piegata ad elle; da buttare via.

Intorno all’inizio del ‘93, con i risparmi dei vari lavoretti universitari, un aiuto dai miei e conoscenze di un concessionario, acquisto la mia prima vera moto.
Gilera RC600. Una bomba, la più potente monocilindrica (era una bella moda, non si pensava ancora a moto 1000 di cilindrata) da enduro dell’epoca. L’ho usata parecchio solo su strada o tratti non asfaltati, ma piatti. E’ stato un bel periodo, l’avevo persino portata con me a Udine quando avevo fatto il miltare. Grazie a lei durante il periodo militare potevo andare a Lignano al mare e soprattutto frequentare una ragazza mentre i miei commilitoni passavano le serate nel barettino di fronte alla caserma.
Mi sono capitati due incidenti:
- partenza al semaforo verde e centrato da un 50ino che proveniva da destra e che non si è fermato al semaforo rosso. Frenata in extremis che mi ha salvato la gamba destra e qualche danno alla fiancata destra e al radiatore.
- In tangenziale (circa 100 km all’ora) ho grippato, motore inchiodato . Per fortuna sono riucito a stare in piedi ed ad accostare (anche se il camion che vedevo arrivare negli specchietti mi ha fatto sudare freddo). Spinta a mano fino a fuori dalla tange, chiamata a casa da un bar (niente cellulare allora) e arrivo del carroattrezzi. Per fortuna il mecca è riuscito a raddrizzare le valvole senza farmi spendere troppo.
Moto venduta intorno al 2001 perché diventava difficile trovare pezzi di ricambio (per esmpio fiancatine crepate), non andava a verde (ormai la super con piombo era destinata sparire) e soprattutto perché se tenuta ferma per più di una settimana non ripartiva più. L’unica soluzione era attaccarla con i cavi alla batteria dell’auto.

Non potevo rimanere senza, ma con cosa cambiarla? Il budget era di circa 6000 euro e nel mio mirino c’era la SV 600 della susuki.
Finchè in un concessionario non ho visto una Cagiva Navigator 1000 (usata solo 1000 km e ferma da più di un anno). Il prezzo era in linea con le mie possibilità e la moto era bellissima. Decisione presa nel giro di una giornata e via.
Passare da un 600 mono ad un bicilindrico 1000 è un esperienza alienante . Non ci si accorge della velocità (sul mono erano le vigrazioni ad avvertirti che eri ai 130), allungo infinito, potenza subito disponibile. La mia adrenalina era a 1000 e ho fatto montare subito bauletti laterali per fare viaggetti. Arrivata l’estate ho organizzato un giretto di qualche giorno con la ragazza dalle parti di Trento.
La moto era fantastica, ma l’adrenalina si è presto trasformata in *****e@@a quando mi sono reso conto che non ero in grado di gestire la potenza e la coppia della navy (soprattutto sul bagnato). Tutto ciò unito al costo di gestione (solo 14 km al litro quando andava bene) mi aveva indotto a usarla sempre meno.

A gennaio la fulminazione: la kawa er6-n. Bellissima, strana, unica. Mi sono innamorato a prima vista e lì ho deciso che doveva essere mia. Giro di annunci per vendere la mia navy ed ora eccomi qui.

P.S. :
Forse esagerando le moto sono come le proprie ragazze.
Quando arriva quella nuova prende completamente il posto di quella vecchia. La vecchia non sparisce, ma rimane in un angolo del tuo cuore e ogni tanto viene fuori e ti regala un attimo di nostalgia.

Spero di non avervi annoiato. Appena le trovo insrisco anche un paio di fotine delle mie ex......motine
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