Fap e dpf: problemi annessi
Per vari motivi ho un pò escluso il gpl, e mi sto orientando verso i diesel.
La maggioranza di questi motori ha di serie il FAP o il DPF, due sistemi leggermente diversi per filtrare il particolato. Che poi funzionino bene è discutibile (il TUV tedesco è contrario a questi dispositivi perchè in realtà non sono ecologici, anzi...) Il problema che vi sottopongo è l'intasamento e la mancata rigenerazione in casi di tragitti urbani o con molto traffico, che addirittura costringe ad andare in officina per la rigenerazione (nel caso di un mio amico con una 500 ha avuto pure problemi al motore causa eccessivo gasolio infiltrato nell'olio dopo appena 6000km! a causa delle rigenerazioni). Mi risulta le fiat siano prese male con questo sistema...:( Chi di voi ha questi dispositivi? Chi ha avuto problemi? (magari indicando pure la tipologia di strade che fate ed il tipo di auto posseduto) Chi sa dirmi se da meno problemi il FAP o ill DPF? Grazie :D |
Re: Fap e dpf: problemi annessi
Non rispondo alla tua domanda, ma ti racconto quanto mi diceva un meccanico sui FAP:
"I problemi più grossi le hanno le auto con cambio automatico: l'impossibilità di far fare una bella tirata facendo salire di giri per lunghi tragitti il motore rende difficile "spurgare" il filtro, e questo da problemi. In via ufficiosa ai corsi ci suggeriscono di bucare il filtro come si faceva una volta per la condensa sulle marmitte catalitiche". |
Re: Fap e dpf: problemi annessi
Peugeot 308 SW 1600 FAP 110 cv, 26.000 km dal 23 gennaio 2009 ad oggi, percorsi prevalentemente urbani, nessun problema...di più non so :ok
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Re: Fap e dpf: problemi annessi
Se non erro la differenza sostanziale tra il DPF e il FAP è che con quest'ultimo è installato nell'automobile un serbatoio che contiene una sostanza ( non ricordo esattamente in nome, mi pare cerina o qualcosa di simile) che viene miscelata al gasolio e serve per abbassare a circa 400-500°C la temperatura di rigenerazione del filtro antiparticolato, cosa che invece normalmente avviene a temperature più alte di circa 200°C; questa differenza fa si che anche in città il FAP riesca a rigenerare meglio del DPF. Ultimamente le macchine dotate di FAP, che io sappia, sono diventate molto affidabile per quanto riguarda la rigenerazione del filtro, invece, purtroppo, quello con DPF ancora danno alcuni problemini, ma sembra che siano in fase definitiva di risoluzione, anche perchè le Euro5 hanno obbligatoriamente il filtro installato, quindi le case automobilistiche si sono concentrate sulla risoluzione dei difetti.
Sostanzialmente i difetti maggiormente segnalati con il dpf erano: - impossibilità di rigenerare il filtro, con conseguente intervento dell'officina (pulizia o sostituzione del filtro) - allungamento dell'olio motore con il gasolio e conseguente cambio anticipato Io comunque sono più favorevole al gasolio che non al gpl ( parlando di risparmio economico) perchè le auto diesel puntano ad un minor consumo di carburante per spendere meno, mentre le auto a gpl fanno affidamento solo ad un costo molto competitivo al distributore, e consumano un 30% in più della stessa versione utilizzata a benzina; quindi se faranno lo stesso scherzetto che hanno fatto nei confronti del gasolio, addio al risparmio!!!!!!!!!! Ciao |
Re: Fap e dpf: problemi annessi
Io possiedo una Ford Focus da 2 anni, 87000 km, 1600 90 cv Tdci ovviamente con Fap. Il mio consumo medio è di 20 km/l, le prestazioni non sono certo quelle di un BMW M5 (ovviamente) ma non va di certo male, mai avuto un problema (comunque queste cose vanno anche a cul*), inoltre Ford (se non sbaglio) è una delle prime ad aver messo in produzione i motori Diesel common rail e li fa davvero bene (in casa fino ad ora abbiamo avuto 4 Ford tdci quindi posso affermare il tutto con sicurezza ed esperienza personale). E' indubbiamente una delle migliori soluzioni in tutti i settori per il rapporto qualità prezzo e non si tratta di certo di una marca coreana (non me ne vogliano) o di poca storia. Insomma, se hai dubbi sulla bontà del sistema Fap, per mia esperienza personale ti posso dire che non crea problemi di alcun genere (e non vedo perchè dovrebbe).
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Re: Fap e dpf: problemi annessi
Opel corsa 1.7 cdti 125 cv con fap.
Ho la macchina da un anno,ha circa 10000km,mai nessun problema,uso prevalente città. Quando si rigenera il filtro si vede aumentare il consumo dell'auto,un leggero aumento dei giri motore e un calore esagerato uscire dallo scarico,tutto qui. Nei camion usano insieme al gasolio l'urea quando si rigenera il filtro forse e quella che intenti ss65 ma non sono sicuro. Ciao ciao |
Re: Fap e dpf: problemi annessi
ehm...
vedo un po' di confusione al riguardo. e non è un bene. cercherò, per quanto nelle mie possibilità di chiarire, sperando che chi ne sa più di me metta una rapida e provvidenziale pezza alle cavolate che magari spargerò in giro... :D dunque, punto n°1. fap e dpf sono "esattamente" la stessa cosa. l'unica differenza è che "fap" è marchio registrato dalla peugeot, quindi tutti gli altri, a meno di non pagar dazio ai francesi, non possono scrivere "diesel con fap", ma devono scrivere "diesel con dfp". di fap/dpf ne esistono due tipi: il vecchio tipo, non autorigenerante, che dopo x-mila chilometri deve essere portato in officina e bisogna cambiarne la cartuccia filtrante (spesso di carta o di stoffa), ed il nuovo tipo, quello autorigenerante, che si "ripulisce" da sè grazie ad un piccolo serbatoio di ossido di cerio (la cerina, appunto) che viene installato sulla macchina. cominciamo subito col dire che il VERO filtro antiparticolato è il primo, perchè il secondo non filtra una beneamata fava, e dopo vedremo perchè. il primo, quello a cartuccia, è oggi largamente usato sui mezzi pubblici, perchè le cartucce in carta possono essere installate sulle ampie superfici del tetto degli autobus, e cambiate quando si intasano. il funzionamento è banale, ed il costo ragionevole per una società di trasporto pubblico. con le cartucce il particolato residuo delle combustioni (potremmo banalmente assimilarlo a "fuliggine" anche se non è per niente la stessa cosa) viene bloccato dalla struttura della carta o della stoffa, e non finisce nell'aria. siccome il filtro a cartuccia ha il grave difetto di intasarsi con relativa rapidità, di "tappare" fortemente il motore, di necessitare di costose fermate dal meccanico a chilometraggi relativamente bassi, i produttori di auto si sono inventati il secondo tipo, ovvero l'autorigenerante, che soffre "meno" di tutti questi problemi. di contro dobbiamo dire che il filtro autorigenerante (da adesso in poi lo chiamo solo filtro) non è affatto un filtro, ma poco più di un "cosmetico" da auto. perchè e come funziona? il filtro è concettualmente simile a quello a cartuccia, ma ha delle "maglie" diverse, ed un sensore di contropressione. quando il sensore sente che il filtro sta diventando troppo "tappato" dalla fuliggine, manda un segnale alla centralina che avvia la rigenerazione, tenendo conto di una serie di fattori. nel momento in cui rigenera, la centralina non fa altro che aumentare la temperatura nello scarico, variando le iniezioni di gasolio e tenendo leggermente più alto il numero di giri al minimo (anche se con una serie di logiche interne cercherà di eseguire l'operazione durante tragitti ad alta velocità), e pompando la cerina nel filtro. grazie a queste azioni, la polvere del particolato viene ulteriormente bruciata, "spezzandola" fino a farle raggiungere dimensioni molto più piccole, praticamente trasformandola da pm10 a pm2,5 ed a quel punto? beh, tutto fuori... :okk già. finisce tutto nell'aria, solo che siccome le centraline per la qualità dell'aria (e gli opacimetri in dotazione alle ff.oo.) misurano solo le pm10 e non le pm2,5, ecco che il particolato "sparisce" e la macchina diventa immediatamente ecologica. è un po' la bazza del buco di carburazione a 3000-4000 giri per le euro 4 benzina. ti dicono "noi misuriamo l'inquinamento lì" e te a 4000 giri dici alla centralina di andare in miscela supermagra, poi se anche lungo tutto il resto dell'arco giri consumi (ed inquini) come una nave a vapore chissenefrega, l'importante è il tagliandino del meccanico. idem qui. ti dicono "noi misuriamo l'inquinamento col pm10". bene, per fare la macchina ecologica basta fare una macchina che invece che pm10 fa pm2,5 , e, visto che non viene misurato, ecco che diventa pulita. ecco perchè il filtro autorigenerante non è un filtro. non filtra una fava. finisce tutto nell'aria. solo lo nasconde. per questo si intasa meno, non necessita di fermate frequenti dal meccanico, ed il serbatoio di cerina di solito basta per circa 200.000 chilometri, ovvero più di quanto di solito oggi fa una macchina media, visto che prima dovrà essere cambiata per il prossimo scaglione "euro". questo per dire come funzionano i filtri. che fare dunque? boh, per te cambia che col filtro hai meno rogne con i vigili, che magari l'usato tiene di più, di contro hai una macchina con 5 cv andati a ramengo e la necessità di far controllare una cosa in più dal meccanico. di certo non sei più ecologico, non fai un favore ai tuoi polmoni (anzi), e paghi di più una macchina che va meno. in definitiva Giulia ha appena comprato la mazda 2. diesel. senza dpf. |
Re: Fap e dpf: problemi annessi
Non ho le competenze per quotare la correttezza di quanto postato da Urano, ma sono arci, stra, ultra, extra, super convinto che sia vicinissimo alla verità.
In genere viene spacciato per ecologico ( o biologico, non geneticamente modificato, e quant'altro di ****uto vi venga in mente) ciò che a- non lo è affatto b- magari è anzi esattamente il contrario c- punto chiave, rende di più. Al portafogli del produttore. |
Re: Fap e dpf: problemi annessi
Ciao,
non sono d'accordo con Urano, perchè la differenza tra DPF e FAP c'è eccome; come giustamente detto è un marchio registrato dal gruppo PSA, ma, come ho scritto, il DPF non aggiunge al gasolio la cerina, quindi la rigenerazione avviene ad una temperatura superiore rispetto al FAP (600°C il DPF contro i 400°C circa del FAP) ed è proprio questa ragione che ha creato problemi ai DPF e molti meno ai FAP. Inoltre non è affatto vero che quando viene rigenerato il filtro viene buttato fuori tutto quello che era stato in precedenza bloccato; viene alzata la temperatura nel filtro proprio per bruciare il particolato, poi certo che non è una combustione totale e qualcosa viene immesso nell'aria ancora sotto forma di particolato, ma da prove effettuare anche da quattroruote qualche anno fa, con il filtro il particolato veniva abbattuto in maniera sostanziale. Poi i filtri hanno sicuramente dei margini di miglioramento molto ampi ( mi sembra che comunque gli attuali abbattano già anche le Pm2,5), ma almeno non si vedono più in giro quegli odiosi cannoni neri che venivano fuori da certe macchine (Volvo in testa, tanto per citarne una), quindi a qualche cosa i filtri serviranno. Poi chiaro che dietro ai filtri ci sono anche delle strategie commerciali, però, se è stato reso obbligatorio per le Euro 5, credo che non sia tutto "fumo" negli occhi. Jack |
Re: Fap e dpf: problemi annessi
Io non sono un tecnico, ma Urano ha ripreso gran parte dei discorsi che mi faceva il meccanico di cui al post precedente. Non ho competenze per affermare un bel niente, posso solo esprimere un'opinione che è la seguente. Dubito che il DPF/FAP sia una "pietra filosofale" che trasmuta le polveri cattive in polveri buone: se lo chiamano "filtro" è perchè le blocca. E prima o poi immagino che da qualche parte dovranno finire...
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