smilzo
26/02/07, 10:16
Oceano verde
Dalle Crete Senesi alla Val D'Orcia tra natura e storia
Il tempo è grigio, ma per adesso non minaccia pioggia.
Solito ritrovo allo Shell di Tavarnuzze. Ci sono, oltre a me, Mauro60, Erik, il Duka e Errina. Poi si aggiungera anche Mc0676 in zona Siena.
Nonostante la giornata grigia lo spirito è sempre quello gioioso e speranzoso di passare una bella giornata i sella alle nostre moto a in buona compagnia.
Partiamo e a parte una breve sosta a Panzano, attraversiamo il Chianti Classico tutto d'un fiato fino a Castellina in Chianti e di qui a Siena dove Michele ci sta aspettando. Da qui comincia il "vero" giro!
Imbocchiamo la provinciale che dalla periferia sud di Siena porta ad Arbia e passato il piccolo centro abitato, ci immergiamo nelle Crete Senesi. Già dalle prime curve le tenui tinte del grano verde adornano queste morbide colline. La statale sale e scende sinuosa, ampia e panoramica. La sosta è obbligatoria.
La foschia copre la vista verso l'orizzonte, ma il fascino fatato di questa terra, rimane immutato. Anzi nonostante i colori sembrino ovattati dal grigiore del cielo, c'è un fascino misterioso che avvolge le cose.
Le Crete Senesi
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Proseguiamo, ma ben presto dobbiamo ancora fermarci per godere di questo spettacolo che la natura ci offre, gratis, tutto per noi. La sensazione di libertà è enorme e la vita caotica e frenetica dellla città sembra non esistere più. Siamo come sospesi in un'altra dimensione. In un'altra epoca, un altro tempo.
Ancora le Crete
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Il tempo passa veloce e senza accorgercene arriviamo ad Asciano, nel cuore delle Crete, che è ormai ora di pranzo. Mentre mangiamo un panino veloce, ci raggiunge Giringiro di FazerItalia. Un vero motociclista. Uno che si fa 100 km per raggiungerci, passa con noi poche ore e rientra a casa facendosi altri 100 km, in solitaria non può che essere definito così. Uno da 110.000 km in tre anni e che mai sazio di moto, si appesta a partire per Capo Nord nel prossimo giugno.
Asciano
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Ci lasciamo Asciano alle spalle e proseguiamo verso San Giovanni D'Asso e da qui prendiamo per Trequanda.
lo spettacolo delle Crete continua. La strada corre lungo la sommità dei colli quasi come fosse un nastro che si adagia leggero, steso, posato. Una lunga e delcata linea guida attraverso questo oceano verde.
La magia continua
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Il verde del grano giovane domina ancora. Superiamo piccolo paese medievale di Montisi e arriviamo a Montelifrè. Minuscolo borgo domnato dai ridri di un antico castello, circondato da alberi di quaercia.
Montelifrè
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Ci addentriamo, con qualche timore visto che un cartello ci avvisa di essere in una proprietà privata, ma sembra che la nostra presenza sia comunque tollerata. Il borgo è davvro piccolo, ma molto carino e ben conervato. Peccato che lnon sia possibile accedere all'interno delle mura della rocca che lo domina. Ci accontentiamo di una visita dall'esterno, che comunque non è niente male.
Montelifrè
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Rpartiamo e in breve siamo a Trequanda. Anche questo posto merita una visita. Il borgo antico non è caratteristico come quello di Montelifrè, ma carino.
Trequanda
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Torniamo per un paio di kilometri sui nostri passi fino al bivio che indica Pienza. I boschi si alternano
ai campi di grano e ogni tanto sbuca un antico borgo all'orizzonte.
Arrivati a Petroio sbagliamo anche strada infilando diretti in paese, bucando la deviazione per Pienza, ma
a parte le difficoltà per uscire dal dedalo di viuzze e saliscendi del borgo, è anche l'occasione per godere di questo paesello.
Continuiamo verso Pienza. Le crete lasciano pian piano il posto alla val D'orcia, ma lo spettacolo non cambia. Se possibile, le colline si fanno ancora più morbide e delicate.
Senza che neanche ce ne fossimo resi conto fino a questo momento, ci accorgiamo anche, che il tempo sta addirittura migliorando e il grigiore dellamattina è quasi totalmente scomparso. l'aria è limpida e la temperatura assai gradevole. L'aria che filtra dal casco sa di inverno, ma odora già di primavera!
Alle porte dalla Val D'Orcia
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Giungiamo a Pienza, la "Citta ideale". Fondata Enea Piccolomini, poi salito al sogli di Pietro come Papa Pio II, Pienza è l'espressiuone più alta de Rinascimento Toscano. La piazza del duomo è piccola ma di rara bellezza. Subito dietro si trova un belvedere che incornicia la Val D'Orcia con il monte Amiata che domina maestoso sullo sfondo. L'Unesco ha proclamato tutta questa valle patrimonio dell'umanità e ammirandola non si stenta a crederne il perchè.
Pienza
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La val D'Orcia da Pienza
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Girelliamo tra i vicoli stretti e brulicanti di botteghe di formaggio tipico del luogo, poi, giunto ormai il tramonto, ci rimettiamo in marcia.
Tra i vicoli di Pienza
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Dopo poco siamo costretti ancora alla sosta, tanta è la meraviglia del sole che muore dietro le colline.
Il tramonto sulla Val D'Orcia
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Arriviamo presto a San Quirico D'Orcia, dove imbocchiamo la statale Cassia verso Siena e di li a poco facciamo ancora una breve sosta per immortalare uno degli scenari naturali più famosi e fotografati al mondo!
Cartoline dalla val D'Orcia
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La sea oramai fa da padrona il sole è un ricordo e la notte ci accompagna fino a Monteroni D'Arbia dove salutiamo Michele che s ne torna acasa e da qui noi proseguiamo verso Siena e poi fino a Firenze. Ci salutiamo, stanchi e soddisfatti per il bel giro e per il tempo che ci ha fatto un bel regalo.
Grazie a tutti i miei compagni di viaggio per la splendida giornata e alla prossima!!!
Il nostro itinerario
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/20070224-Oceano-verde/normal_20070224-00010.JPG
Tutte le, TANTE, foto sono QUI!!! (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/thumbnails.php?album=482&page=1)
Dalle Crete Senesi alla Val D'Orcia tra natura e storia
Il tempo è grigio, ma per adesso non minaccia pioggia.
Solito ritrovo allo Shell di Tavarnuzze. Ci sono, oltre a me, Mauro60, Erik, il Duka e Errina. Poi si aggiungera anche Mc0676 in zona Siena.
Nonostante la giornata grigia lo spirito è sempre quello gioioso e speranzoso di passare una bella giornata i sella alle nostre moto a in buona compagnia.
Partiamo e a parte una breve sosta a Panzano, attraversiamo il Chianti Classico tutto d'un fiato fino a Castellina in Chianti e di qui a Siena dove Michele ci sta aspettando. Da qui comincia il "vero" giro!
Imbocchiamo la provinciale che dalla periferia sud di Siena porta ad Arbia e passato il piccolo centro abitato, ci immergiamo nelle Crete Senesi. Già dalle prime curve le tenui tinte del grano verde adornano queste morbide colline. La statale sale e scende sinuosa, ampia e panoramica. La sosta è obbligatoria.
La foschia copre la vista verso l'orizzonte, ma il fascino fatato di questa terra, rimane immutato. Anzi nonostante i colori sembrino ovattati dal grigiore del cielo, c'è un fascino misterioso che avvolge le cose.
Le Crete Senesi
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Proseguiamo, ma ben presto dobbiamo ancora fermarci per godere di questo spettacolo che la natura ci offre, gratis, tutto per noi. La sensazione di libertà è enorme e la vita caotica e frenetica dellla città sembra non esistere più. Siamo come sospesi in un'altra dimensione. In un'altra epoca, un altro tempo.
Ancora le Crete
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Il tempo passa veloce e senza accorgercene arriviamo ad Asciano, nel cuore delle Crete, che è ormai ora di pranzo. Mentre mangiamo un panino veloce, ci raggiunge Giringiro di FazerItalia. Un vero motociclista. Uno che si fa 100 km per raggiungerci, passa con noi poche ore e rientra a casa facendosi altri 100 km, in solitaria non può che essere definito così. Uno da 110.000 km in tre anni e che mai sazio di moto, si appesta a partire per Capo Nord nel prossimo giugno.
Asciano
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/20070224-Oceano-verde/normal_20070224-00260.JPG
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Ci lasciamo Asciano alle spalle e proseguiamo verso San Giovanni D'Asso e da qui prendiamo per Trequanda.
lo spettacolo delle Crete continua. La strada corre lungo la sommità dei colli quasi come fosse un nastro che si adagia leggero, steso, posato. Una lunga e delcata linea guida attraverso questo oceano verde.
La magia continua
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Il verde del grano giovane domina ancora. Superiamo piccolo paese medievale di Montisi e arriviamo a Montelifrè. Minuscolo borgo domnato dai ridri di un antico castello, circondato da alberi di quaercia.
Montelifrè
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Ci addentriamo, con qualche timore visto che un cartello ci avvisa di essere in una proprietà privata, ma sembra che la nostra presenza sia comunque tollerata. Il borgo è davvro piccolo, ma molto carino e ben conervato. Peccato che lnon sia possibile accedere all'interno delle mura della rocca che lo domina. Ci accontentiamo di una visita dall'esterno, che comunque non è niente male.
Montelifrè
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Rpartiamo e in breve siamo a Trequanda. Anche questo posto merita una visita. Il borgo antico non è caratteristico come quello di Montelifrè, ma carino.
Trequanda
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Torniamo per un paio di kilometri sui nostri passi fino al bivio che indica Pienza. I boschi si alternano
ai campi di grano e ogni tanto sbuca un antico borgo all'orizzonte.
Arrivati a Petroio sbagliamo anche strada infilando diretti in paese, bucando la deviazione per Pienza, ma
a parte le difficoltà per uscire dal dedalo di viuzze e saliscendi del borgo, è anche l'occasione per godere di questo paesello.
Continuiamo verso Pienza. Le crete lasciano pian piano il posto alla val D'orcia, ma lo spettacolo non cambia. Se possibile, le colline si fanno ancora più morbide e delicate.
Senza che neanche ce ne fossimo resi conto fino a questo momento, ci accorgiamo anche, che il tempo sta addirittura migliorando e il grigiore dellamattina è quasi totalmente scomparso. l'aria è limpida e la temperatura assai gradevole. L'aria che filtra dal casco sa di inverno, ma odora già di primavera!
Alle porte dalla Val D'Orcia
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Giungiamo a Pienza, la "Citta ideale". Fondata Enea Piccolomini, poi salito al sogli di Pietro come Papa Pio II, Pienza è l'espressiuone più alta de Rinascimento Toscano. La piazza del duomo è piccola ma di rara bellezza. Subito dietro si trova un belvedere che incornicia la Val D'Orcia con il monte Amiata che domina maestoso sullo sfondo. L'Unesco ha proclamato tutta questa valle patrimonio dell'umanità e ammirandola non si stenta a crederne il perchè.
Pienza
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La val D'Orcia da Pienza
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Girelliamo tra i vicoli stretti e brulicanti di botteghe di formaggio tipico del luogo, poi, giunto ormai il tramonto, ci rimettiamo in marcia.
Tra i vicoli di Pienza
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Dopo poco siamo costretti ancora alla sosta, tanta è la meraviglia del sole che muore dietro le colline.
Il tramonto sulla Val D'Orcia
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Arriviamo presto a San Quirico D'Orcia, dove imbocchiamo la statale Cassia verso Siena e di li a poco facciamo ancora una breve sosta per immortalare uno degli scenari naturali più famosi e fotografati al mondo!
Cartoline dalla val D'Orcia
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La sea oramai fa da padrona il sole è un ricordo e la notte ci accompagna fino a Monteroni D'Arbia dove salutiamo Michele che s ne torna acasa e da qui noi proseguiamo verso Siena e poi fino a Firenze. Ci salutiamo, stanchi e soddisfatti per il bel giro e per il tempo che ci ha fatto un bel regalo.
Grazie a tutti i miei compagni di viaggio per la splendida giornata e alla prossima!!!
Il nostro itinerario
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Tutte le, TANTE, foto sono QUI!!! (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/thumbnails.php?album=482&page=1)